Irolli Vincenzo (Napoli 1860 - 1949) La mora olio su tela, cm 54x28 firmato in basso a sinistra: V. IrolliLa produzione di Vincenzo Irolli godette come è noto di alterna fama fra l’estero, che presto e sempre celebrò il talento dell’artista accostandolo talvolta a grandi nomi internazionali (come Édouard Manet), e l’Italia, che assai tardò paradossalmente a riconoscere i meriti di un artista cui aveva dato i natali, cominciando a dargli il dovuto spazio,dopo anni di aspri giudizi nei suoi confronti, solo a partire dal terzo decennio del Novecento. La critica italiana guardò probabilmente, più che ai capolavori di maggior impegno dell’artista, alla grossa mole di opere che quest’ultimo realizzò con fare più rapido ed all’insegna di una più semplice piacevolezza col fine di una sicura vendita, costretto com’era a provvedere da solo ai bisogni economici della sua vasta famiglia.L’opera proposta mostra un soggetto infantile tipicamente caro all’autore (forse uno dei motivi che ne ha causato un frequente paragone con Antonio Mancini) e ricorrente in questo caso particolare in altre sue opere (ad esempio ‘La bambola’, in collezione privata). Alla resa sintetica della veste e del vago motivo a fantasia dello sfondo, nonchédell’imponente massa scura di capelli, fa da contraltare un viso che pur nella sua realizzazione per macchie di colore non rinuncia alla più precisa definizione dei tratti somatici, né alla resa sapiente degli effetti chiaroscurali e dellevariazioni di luce