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  • Patini Teofilo (Castel di Sangro, AQ 1840 - Napoli 1906)
    Il ciabattino
    Olio su tela, cm 100x76
    firmato in basso a destra: Patini

    Se Teofilo Patini raggiunse quei meravigliosi e sorprendenti esiti che oggi tutti conosciamo nella pittura pregna di impegno e denuncia sociale, fu certo anche grazie alla formazione, cominciata negli stessi anni in cui all’interno della scuola napoletana ci si rivolgeva con maggiore attenzione alle poetiche del vero: allievo infatti di Mancinelli, furono certo i contatti con Domenico Morelli e gli artisti di casa Palizzi a risultare particolarmente determinanti per la sua arte, come dimostra l’iniziale ma già apprezzata produzione dell’artista incentrata su scene e temi storici. Fu in seguito di grande importanza anche il sodalizio artistico e personale con Michele Cammarano, quand’anche la conoscenza della scuola toscana (grazie ad un pensionato) non riuscì davvero a far virare lo stile del Patini verso una pittura di macchia.
    Sempre impegnato nella vita oltre che nell’arte (com’è ovvio pensare ispirandosi al titolo di un suo celebrato dipinto, ‘Arte e libertà’), Patini prese prima parte tanto ai moti unitari che a varie operazioni subito successive, partecipando inoltre alle ferventi attività che riorganizzarono dopo il ’61 le istituzioni artistiche e culturali d’Italia: così s’associò subito alla Promotrice di belle arti di Napoli.
    Alla mostra del 1873 della Società suddetta il pittore inviò ‘Il ciabattino’ (o ‘Ogni bella scarpa diventa scarpone’, detto tipico partenopeo), poi presentato alla Nazionale torinese del 1880 ed oggi conservato a villa Pignatelli Cortés. L’opera proposta costituisce quindi un ritorno sullo stesso soggetto, che qui tuttavia riempie l’intero spazio della rappresentazione venendoci impedita stavolta la visione d’insieme della sua bottega: se dunque s’è perso in qualche modo quel fare “alla fiamminga” delle prime prove artistiche del Patini ora è indiscutibile e lapalissiano il legame allo stile di Cammarano e dunque alla grande tradizione della pittura napoletana secentesca, di cui tuttavia sono notevolmente schiariti i toni in favore di una più diffusa luce all’interno della scena.

Stima €10000 - €15000
Informazione asta 04/12/2021 19:00