Irolli Vincenzo (Napoli 1860 - 1949) Fanciulla olio su tela cm 59x44 firmato in basso a destra: V. IrolliNella ricchissima produzione di Vincenzo Irolli la ritrattistica di soggetti femminili (o infantili) occupa una posizione di primaria importanza, segno anche dell’ammirazione nutrita verso il quasi contemporaneo Antonio Mancini, il quale seppur non fu mai fra gli accademici maestri del Nostro certo ne influenzò in parte il fare pittorico.La spontanea gioia che sprizza dalle pennellate dell’Irolli, la sua ricca e luminosa tavolozza, così come l’allontanano dai risultati del Mancini determinarono al tempo pure non poche incomprensioni della sua arte da parte della critica, che già rivolta (forse troppo) verso i nuovi movimenti d’inizio Novecento bollava con fretta e superficialità tutto ciò che ancora si legasse allo stile ed allo spirito del secolo subito precedente.La qualità della peculiare macchia dell’Irolli è invece assolutamente indubbia (del resto grande successo egli riscontrò in vita all’infuori dell’Italia, soprattutto presso i Salon francesi), come può evincersi chiaramente dall’opera proposta, oscillante fra la schietta allegria della pingue donna ritratta e dei maturi frutti ch’ella regge, di spirito tutto meridionale, ed un vago gusto orientaleggiante, che fra vesti ed acconciatura strizza l’occhio ad una certa moda giapponese al tempo assai diffusa.