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ASTA 141

lotto 122

  • Vervloet Franz (Malines, Belgio 1795 - Venezia 1872)
    Veduta del Golfo di Napoli da Santa Lucia
    olio su tela, cm 52x75,5 firmato e datato in basso a destra: F. Vervloet 1832
    a tergo cartigli Bottegantica

    Provenienza: M. Joseph Ketelams, Bruxelles; Coll. Privata, Milano; Galleria Bottegantica, Milano; Coll. privata, Napoli

    Esposizioni: Biennale di Parigi, Gran Palais 2017; Biennale di Firenze, Palazzo Corsini, 2017; Milano, 2018-19.

    Bibliografia: Elenco dei dipinti dell'artista in F. Vervloet, Sa vie, diario manoscritto, Venezia, Biblioteca del Museo Correr, n.119; Scheda storico-critica del dipinto a cura del Prof. Paolo Serafini, Roma; F. Mazzocca (a cura di), Romanticismo, Cat. Mostra Milano, Gallerie d'Italia e Palazzo Poldi Pezzoli, 26/10/2018 - 17/03/2019, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI) 2018, p.171 (tav. a colori), p.309 (scheda a cura di F. Minervini).

    Questo dipinto costituisce un importante contributo alla conoscenza dell’attività pittorica dell’artista belga, relativa ai suoi due primi soggiorni napoletani, non solo per la qualità artistica dell’opera, ma anche per le fonti documentali, che a questa si riferiscono.Il Professore Paolo Serafini ne ha riscontrato il percorso identificandolo con il n.119 dell’elenco dei dipinti dell’artista contenuto nel diario manoscritto del pittore, Sa vie, scritto in francese e conservato nella Biblioteca del Museo Correr. L’elenco dei dipinti è conservato nel volume I, nel quarto fascicolo, che contiene l’elenco di 306 dipinti realizzati tra il 1815 e il 1852, tutti con l’indicazione dell’anno di vendita e del soggetto raffigurato e, un gran numero, con l’indicazione dell’acquirente e del prezzo pagato. La presenza del diario, che non è mai stato pubblicato ed è pertanto consultabile direttamente solo alla Biblioteca veneziana, fu segnalata per primo da Aldo de Rinaldis in una nota illustrativa aggiunta ad un articolo di Guido Battelli, Due disegni napoletani di un pittore tedesco amico di Goethe, in “Napoli nobilissima”, N.S., vol. III, 1923, pp. 81-82. Il diario fu poi acquistato dal Correr, insieme a 196 disegni di soggetto veneziano del Vervloet ed è stato, fino ad oggi, solo oggetto di un piccolo saggio di M. Pittaluga, Note su F. Vervloet e la sua “vie”, in “Antichità viva”, IX, 1, 1970, pp. 26-39. Come ha documentato il Professor Serafini, il dipinto venne realizzato nel 1832 (come ben evidenziato dalla datazione accanto alla firma) e venduto l’anno successivo. Ebbene, nel diario, relativamente al 1833 al numero 119 troviamo il nostro dipinto: “n.119 à M. Joseph Ketelams à Bruxelles une Vue de Ste Lucie à naples soleil couchant 1200 fr”. (Venezia, archivi del Museo Correr, P.D. 2792, Vue de S. Lucia). Nulla ci è dato sapere su M. Joseph Ketelams, l’acquirente del dipinto, che poteva essere uno dei tanti personaggi influenti che si trovavano a Napoli in quegli anni, oppure un illustre committente che dai Paesi Bassi aveva commissionato il dipinto all’artista, che era solito avvalersi di numerosi agenti corrispondenti nelle Fiandre e nei Paesi Bassi.Si può affermare, senza esitazione, che la Veduta del Golfo di Napoli da Santa Lucia costituisce uno dei soggetti più amati e importanti del Vervloet, durante i suoi primi soggiorni napoletani.
    Nel 1832 il pittore realizza per vari clienti numerose non meglio identificate Vedute di Napoli e almeno due vedute certamente da Santa Lucia: la prima, più piccola di dimensioni (olio su tela, cm 47x66, firmata e datata 1832) è stata venduta alla Sotheby’s di Londra il 7 aprile 2000, con il titolo View of Naples from Palazzo Donn’Anna; la seconda, la veduta di maggiori dimensioni mai realizzata di questo soggetto, è la nostra. Vale a testimoniare l’importanza della dimensione e la qualità artistica della tela, il prezzo di vendita, di ben 1200 franchi, uno dei più alti mai realizzati dall’artista in questi anni. Il successo della composizione lo porta dunque a realizzarne più di una versione, e il dipinto oggetto di questo studio viene così a costituire un documento molto interessante dei primi due soggiorni napoletani del pittore, soprattutto perché è una testimonianza straordinaria di quel gruppo di dipinti, di altissima levatura qualitativa, che il pittore realizza a Napoli nella prima metà degli anni Trenta dell’Ottocento, a cavallo del suo primo soggiorno veneziano del 1832. Tutta la critica insiste sulla straordinaria importanza dei dipinti di Vervloet di soggetto napoletano degli anni Trenta dell’Ottocento come la perfetta realizzazione dell’equilibrio tra le esperienze napoletane e la matrice fiamminga. Infatti, la Professoressa Mariantonietta Picone (in “Il Fuidoro”, I, 1954, pp. 139-142) evidenziava lucidamente la poetica artistica del pittore belga: “Pur essendo sensibile al gusto locale, serbava intatto un suggestivo accento permeato nel sottofondo di esperienze fiammingo-olandesi. Il colore vi ha sì posillipiane tenerezze, ma è sommessamente più intenso. L’educazione nordica ha abituato il pittore a un atteggiamento di concentrata serietà in rapporto al paesaggio, atteggiamento che non è dei napoletani….sono pezzi di tonalità tenui, ben corrette dal rilievo, avvolte dall’aria chiara. Solo il sottofondo lievemente rosato delle tonalità atmosferiche, di marca napoletana, lascia intuire in quelle vedute una componente di cultura diversa, mimetizzata per altro dalla stratta veste canalettiana”.

Stima €50000 - €70000
Informazione asta 23/11/2019 19:00