Le aste sono disponibili solo online causa COVID-19 Avviso
thumb
thumb
thumb
  • Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938)

    La modella
    olio su tela, cm 60x44
    firmato in alto a destra: V. Migliaro

    Se gli esperti al tempo valutarono molto positivamente già le prime opere di Vincenzo Migliaro, il primo successo “ufficiale” dell’artista avvenne un paio d’anni dopo circa la sua iscrizione al Real Istituto di Belle Arti di Napoli, allorché nel 1877 egli conseguì con ‘Testa di giovane donna’ il secondo premio del Concorso Nazionale di pittura tra gli alunni delle varie Accademie di Belle Arti. La somma di mille lire ottenuta fu spesa per un viaggio di studio a Parigi, indubbio centro della cultura europea del tempo. Singolare tuttavia risulta constatare che nel breve soggiorno francese Migliaro non s’interessò minimamente ai più aggiornati esiti pittorici locali, quelli cioè del movimento impressionista, cui preferì la pittura pompier di un Meissonnier per esempio, interessandosi al massimo di quanto andavano facendo nella Ville Lumière i connazionali De Nittis e Boldini; il fatto appare oggi ancora più particolare alla luce dei molti accostamenti che nel tempo i critici hanno proposto fra la pittura di Migliaro e quella di Pierre-Auguste Renoir, del quale sappiamo Vincenzo venne a conoscenza solo quando, incuriosito da quanto appunto veniva scritto su di lui, consultò Alfredo Schettini e da questi ricevette una monografia sull’autore francese. Bisogna dunque pensare che agli esiti pittorici che diedero adito a certi paragoni – saltano subito all’occhio quelli cromatici, per esempio – e di cui la tela proposta in asta è un indiscutibile esempio il nostro artista pervenne indipendentemente per propria peculiare ricerca; noi possiamo, tenendo presente il contesto partenopeo e più generalmente campano del tempo, solo azzardare qualche ipotesi, considerando da un lato l’influsso che indubbiamente su Migliaro ebbe Domenico Morelli, a sua volta ricettore della lezione di Marià Fortuny i Marsal, pittore spagnolo in Italia (passando per Portici) nell’ultimo periodo della propria vita, e dall’altro lato le affettuose amicizie che Vincenzo intrattenne in vita con vari suoi colleghi e conterranei, i quale certo meno di lui seppero resistere a certe fascinazioni orientaliste e nipponiste: si pensi ad esempio a Giuseppe De Sanctis il quale, chiaramente appassionato di motivi esotici sulle tracce dei quali improntò parte della sua ricerca pittorica, pare cercasse da alcune testimonianze pervenuteci di convincere il sodale Migliaro a cimentarsi in un’arte simile alla propria.

Stima €7000 - €10000
Prossima Offerta Minima 4000
Informazione asta 20/06/2020 18:00