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  • Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938)
    Ritratto femminile
    olio su tela cm 56,5x36,5
    firmato in basso a sinistra: Migliaro

    Molto noto al vasto pubblico per le molte scene di autentica vita partenopea, lontana dalle mitizzate e sognanti strisce di costa dipinte da tanti suoi colleghi in nome di una più facile e fruttuosa vendita, nonché scevre al contempo di qualsivoglia afflato pietistico in favore di una attenta descrizione del vero, Vincenzo Migliaro infuse l’animo suo più lirico nella serie di ritratti femminili, mai statici ed appunto sempre dinamici, se non nelle sinuose pose dei corpi pingui almeno della approfondita introspezione psicologica delle proprie modelle.
    Membro di una numerosa famiglia, il piccolo Vincenzo fu iscritto ad appena dieci anni dal padre alla Società Centrale Operaia Napoletana che, sita nel vecchio monastero dell’Egiziaca a Pizzofalcone, s’occupava di insegnare un mestiere artigianale ai meno abbienti. L’apprendistato di Migliaro in questo periodo non è mai sufficientemente tenuto in considerazione, poiché nell’apprendere l’intaglio su corallo e madreperla per la realizzazione di cammei il nostro senza dubbio assorbì certi stilemi che torneranno in buona parte della succitata produzione ritrattistica femminile, come notato fin dallo Schettini; la linea del disegno infatti è sempre chiara e solida, ed i volti emergono “sbalzati” dal fondo, generalmente scuro di toni, circondati spesso da un folta chioma riccioluta, così che è immediato l’accostare anche la tela in esame (probabilmente un’opera giovanile, un ritratto forse di una delle sorelle Fortuna o Clementina) con le piccole e preziose effigi che le donne del tempo erano solite portare al petto. Tale impostazione plastica andò rafforzandosi del resto anche grazie ai successivi studi del giovane Vincenzo, prima presso lo studio del celebre Stanislao Lista e poi con l’effettiva iscrizione al Real Istituto di Belle Arti, ove il nostro seguì gli insegnamenti prima di Federico Maldarelli e poi di Raffaele Postiglione, entrambi riguardanti al tempo la statuaria. Solo in un secondo momento la conoscenza e la guida di Domenico Morelli, mentore ricordato da Migliaro con assoluta reverenza anche in tarda età, diedero una diversa ma decisiva impronta al percorso dell’artista, contribuendo dunque a farne il grande autore che ogni appassionato d’arte napoletana non può non conoscere.

Stima €8000 - €12000
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Informazione asta 20/06/2020 18:00