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  • Smargiassi Gabriele (Vasto, CH 1798 - Napoli 1882)
    Notturno a Ischia
    olio su tela, cm 30×45
    firmato e dedicato in basso a destra: G. Smargiassi, Al mio ottimo amico m. Galli

    Provenienza:Coll. privata, Ischia; Coll. privata, Napoli

    Esposizioni: Napoli, 2006; Lacco Ameno (Ischia), 2008; Vernissage de “Infinite Emozioni”, 03/12/2010, presso Voyage PittoresqueNapoli

    Bibliografia: L. Martorelli in Ottocento e Novecento, Catalogo “Vittoria Colonna” a cura di R. Caputo, Napoli 2006, pp. 6-7; R. Caputo – G. Sarnelli (a cura di), Vedute di Ischia nell’800, Catalogo mostra Museo di Villa Arbusto, Lacco Ameno (Ischia), Napoli 2008, n. 15 p.16; R. Caputo, Infinite Emozioni. La Scuola di Posillipo, Napoli 2010, p. 254; I. Valente (a cura di), La Scuola di Posillipo. La luce di Napoli che conquistò il mondo, Cat. Mostra Napoli, Cappella Palatina di Castel Nuovo 24/07-02/10/2019, La Mediterranea Edizioni, Napoli 2019, ill. a colori p. 23.

    Raccontata sin dalle antiche descrizioni di viaggiatori per la sua bellezza paesaggistica, l’immagine di Ischia assume un ruolo da protagonista nelle rappresentazioni pittoriche solo a partire dalla metà del Settecento, in relazione all’evoluzione del genere della veduta.«[...] Ischia non è soltanto la più bella, ma anche la più grande delle isole situate nei golfi contigui di Napoli e di Gaeta.
    In una parola, è il punto centrale d’un paradiso terrestre» (Tableau topographique et Historique des iles d’Ischia, de Ponza, de Vandotena, de Procida et de Nisida par un Ultramontain, Napoli 1822, p. 40, riedito da La Città del Sole 1998). Così ricorda l’isola d’Ischia Conrad Haller (o Anonimo Oltramontano), nel suo viaggio romantico per il Golfo di Napoli qualche anno prima del “Notturno” di Smargiassi che ritrae l’antico lago d’Ischia, uno dei bacini naturalidell’isola, prima dei lavori che porteranno a modificare l’insenatura naturale in un porto, nel 1853.
    Il Notturno, di forte accezione romantica, di ascendenza nordica, risente della lezione naturalistica del Pitloo, da cui deriva il carattere pittorico sintetico e abbreviato del paesaggio dal vero; le barche, i pescatori, la rustica capanna prossima alla riva, sono tangibili visioni realizzate osservando la natura dei luoghi, riconducibili a una cifra non ancora contaminata dal rigido dettato espressivo del paesaggio di composizione, della maturità artistica dell’artista abruzzese.
    La connotazione romantica del paesaggio notturno fa datare il nostro dipinto alla metà degli anni trenta, quando, in ambito europeo, sono in auge i temi storico-romantici di matrice trobadour. Per Napoli, è il celebre notturno di Beniamino de Francesco, Tasso a Sorrento, del 1833, a inaugurare la nuova stagione del paesaggio romantico, caratterizzando un momento di produzione assai felice per gli artisti napoletani che, grazie alle esposizioni borboniche, entrano nel circuito degli interessi collezionistici e di mercato internazionali.
    Almeno due dipinti documentano le escursioni del pittore abruzzese sull’isola d’Ischia, La veduta della salita del monte Epomeo in Ischia, documentata nel 1833, e la Marina d’Ischia al chiaro di luna, del 1845, oltre alla celebre Veduta presa da Ischia con contadini che vendemmiano (Napoli, Palazzo Reale) presentata alla mostra allestita in occasione del VII Congresso degli Scienziati a Napoli, nel 1845.

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Informazione asta 20/06/2020 18:00