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  • Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938)
    Mercato partenopeo
    olio su tavola, cm 12x9
    firmato in basso a sinistra: Migliaro

    Quand’era ancora in vita già Vincenzo Migliaro veniva celebrato quale profondo conoscitore e schietto cantore di Napoli, e certo non a torto: fin dai primi schizzi rappresentanti i Quartieri spagnoli ove nacque, la produzione del nostro tutta si costellò di vedute di grandi o piccole dimensioni, su tela o tavola o carta, dei più celebri scorci partenopei o degli angoli più nascosti ed angusti della città, non senza talvolta una certa invenzione che, seguendo i dittami del maestro Domenico Morelli, prevedeva che cose immaginate fosse raffigurate secondo i canoni della pittura dal vero.
    Qualunque sia il soggetto prescelto, ad ogni modo, sono in egual misura assenti tanto il patetismo tipico della pittura verista coeva al Migliaro che l’impianto folkloristico adottato da tanti pittori per vendere facilmente le proprie opere ai viaggiatori borghesi; l’autore sa restituirci l’essenza stessa di Napoli e dei suoi abitanti per ciò che essa è autenticamente, come se una fotografia potesse animarsi di alta poesia. Proprio per questo a partire dal 1885 circa fu richiesto a Migliaro di “fissare” in pittura gli scorci partenopei che sarebbero andati perduti nei molti e radicali interventi del Risanamento.
    Stima minima €1300
    Stima massima €2200
  • Dalbono Edoardo (Napoli 1841 - 1915)
    Popolana napoletana
    olio su tavola, cm 40,5x20,5
    firmato in basso a destra: E. Dalbono
    a tergo cartiglio Galleria Mediterranea, Napoli

    Tradizionalmente collegato nell’immaginario comune a tutta una serie di vedute di Napoli e dintorni dall’atmosfera particolarmente onirica e trasognata, cui Edoardo Dalbono pervenne muovendosi tra gli insegnamenti del suo principale maestro, Nicola Palizzi, ed il recupero di una certe temperie della grande Scuola di Posillipo, in gioventù il nostro s’avvicinò in realtà all’Arte tramite una produzione molto folkloristica di costumi popolari locali, su spinta ed ispirazione del padre Carlo Tito Dalbono, dipendente pubblico ma anche poeta estemporaneo nonché autore proprio di una raccolta di tradizioni partenopee e campane.
    L’opera proposta dunque si pone probabilmente proprio all’inizio di questa prima produzione del Dalbono, tanto nel soggetto che nell’attenzione alla linea disegnativa e nel potente colorismo, aspetti questi ultimi che tradiscono la devozione del nostro anche ai dittami di Domenico Morelli.
    Su questo stesso filone popolare si collocheranno poi (va infine ricordato) capolavori dell’autore quali le sue “tarantelle” e le “canzoni sul mare”, opere di grande successo espositivo e collezionistico.
    Stima minima €2600
    Stima massima €3800
  • Pratella Attilio (Lugo di Romagna, RA 1856 - Napoli 1949)
    Studio di cielo
    olio su cartone, cm 8,5x12,5
    firmato in basso a sinistra: A. Pratella
    Stima minima €1000
    Stima massima €1300
  • Pratella Attilio (Lugo di Romagna, RA 1856 - Napoli 1949)
    Tramonto a Seiano
    olio su tavola, cm 19x26
    firmato in basso a destra: A. Pratella
    a tergo datato e iscritto
    Stima minima €650
    Stima massima €950
  • Pratella Attilio (Lugo di Romagna, RA 1856 - Napoli 1949)
    Panni al sole
    olio su tavola, cm 16x31
    firmato in basso a destra: Pratella A.
    a tergo timbro Galleria V. Loria

    Bibliografia: Don Riccardo, Artecatalogo Vesuvio Editorialtipo , Roma 1973, vol. III pag. 210

    Emiliano d’origine, Attilio Pratella volle trasferirsi a Napoli rimanendo affascinato dai racconti che circolavano circa la radicale rivoluzione lì apportata nel mondo dell’Arte da Domenico Morelli e Filippo Palizzi, e vi riuscì grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di Bologna ove andava formandosi. Sperimentando nel capoluogo partenopeo varie forme artistiche, quali la decorazione su ceramica e l’illustrazione, così da potervisi mantenere, il nostro non mancò di esporre ove possibile le proprie opere pittoriche, fissandosi inizialmente su di un paesaggismo infuso di colori vivaci ed atmosfere trasognate i cui canoni erano stati fissati in precedenza da Edoardo Dalbono.
    La svolta stilistica avvenne in Pratella con la visione e l’assorbimento della lezione della Scuola di Resina, in particolare di Rossano e soprattutto di De Nittis, da cui il nostro trasse la costante passione per l’esplorazione di ogni tono di grigio che tipicamente permeò gran parte della sua produzione. Quanto ai soggetti, le vedute di Pratella si focalizzarono ora sugli angoli di Napoli via via perduti nella dilagante urbanizzazione, ora sui luoghi ancora selvaggi della collina del Vomero, ove egli presto si stabilì.
    Tanto per stile che per soggetto, dunque, l’opera proposta appartiene a quello che forse può definirsi il periodo migliore della pittura del Pratella. Le lavandaie, ricorrenti allora nei suoi scorci, sono probabilmente alla foce del Sebeto, fiume caro all’autore per la realizzazione delle sue opere.
    Stima minima €3000
    Stima massima €5000
  • Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938)
    Profilo femminile
    olio su tavola, cm 19,5x14
    firmato in basso a destra: Migliaro
    Stima minima €1300
    Stima massima €1800
  • Scoppetta Pietro (Amalfi, SA 1863 - Napoli 1920)
    Via Marittima
    olio su tela rip. su cartone, cm 15x21
    firmato in basso a destra: P. Scoppetta
    a tergo cartiglio Galleria Mediterranea, Napoli

    Esposizioni: Napoli, 1964
    Bibliografia: A. Schettini, Rossano-Santoro-Scoppetta, Gall. Mediterranea, Napoli 1964, tav. 17
    Stima minima €1600
    Stima massima €3200
  • Michetti Francesco Paolo (Tocco di Casauria 1851 - Francavilla 1929)
    Autoritratto giovanile
    olio su tavola, cm 19x10
    firmato in basso a sinistra: Michetti
    Stima minima €1500
    Stima massima €2500
  • Pitloo Antonio Sminck (Arnhem 1790 - Napoli 1837)
    Piazza Navona
    olio su carta rip. su tela, cm 19x31
    firmato in basso a destra: A. Pitloo

    Bibliografia: Don Riccardo, Artecatalogo Vesuvio Editorialtipo ,Roma 1973, vol. III pag. 186 in b/n
    Stima minima €3800
    Stima massima €4600
  • Scorzelli Eugenio (Buenos Aires - Argentina 1890 - Napoli 1958)
    Via Santa Teresa a Napoli
    olio su tela rip su cartone, cm 35x40
    firmato in basso a destra: Eug. Scorzelli
    a tergo firmato e iscritto
    Stima minima €1300
    Stima massima €1800
  • Esposito Gaetano (Salerno 1858 - Sala Consilina, SA 1911)
    Figura di donna
    olio su tela, cm 51,5x35 firmato in basso a sinistra: G. Esposito

    Bibliografia: Alfredo Schettini, La pittura napoletana dell'ottocento, Ed. E.D.A.R.T. Napoli 1967, vol. II, p. 397 a colori; illustrazione sul lato del cofanetto dell’opera “Enciclopedia della canzone napoletana”, Ettore De Mura, Ed. Il Torchio,Napoli 1968-1969

    Della breve attività pittorica di Gaetano Esposito (la cui vita fu tanto tormentata da condurlo al suicidio) ci rimangono per lo più vedute marine (poiché il tumulto dei flutti ben s’adattava a quello dell’animo suo), scene di genere tese fra verismo (rappresentando per lo più contadini delle zone natie dell’autore) ed un certo intimismo lirico, ed infine ritratti, genere quest’ultimo di cui il nostro fu abile maestro.
    Formatosi sotto gli insegnamenti di Filippo Palizzi e Domenico Morelli, fu più dal secondo di essi che Esposito assorbì la passione per lo studio del grande passato artistico partenopeo e più specificamente del Seicento napoletano, che finì per influenzare radicalmente lo stile e le scelte compositive dell’artista; questo interesse lo avvicinò inoltre ad alcuni suoi contemporanei che ne condividevano l’approccio, e fra questi va soprattutto ricordato Antonio Mancini, cui Esposito fu legato da profonda stima ed amicizia per tutta la sua (pur breve, come s’è detto) vita.
    Se l’opera proposta appartiene come è evidente al suddetto filone ritrattistico di cui Esposito fu illustre rappresentante, il suo aspetto più sintetico e quasi bozzettistico dà l’occasione di sottolineare un’altra caratteristica della produzione del suo autore, e cioè appunto l’aspetto del “non finito”: già Esposito infatti ci viene descritto dalle testimonianze quale assai intransigente verso i propri dipinti, di cui mai fu soddisfatto; a questo si aggiunse l’impossibilità di lavorare stabilmente in un proprio studio (non avendone uno fisso), con il risultato che l’artista lasciò effettivamente varie tele e tavole non completamente definite (per lo più negli atelier di chi occasionalmente l’ospitava, cioè Attilio Pratella e Giuseppe Casciaro, come racconta Alfredo Schettini). Non è da escludersi insomma che anche questo profilo femminile avesse un destino di completezza mai poi concretamente realizzatosi.
    Stima minima €4000
    Stima massima €7000
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