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  • Esposito Gaetano (Salerno 1858 - Sala Consilina, SA 1911)
    La modella
    Olio su tela cm 57x39
    firmato in basso a sinistra: G. Esposito

    Personalità assai tormentata, giustamente identificato da qualcuno col mare da cui in qualche modo egli proveniva (fu figlio di pescatori) e che, dopo una giovinezza peregrina, lo incantò presso palazzo Donn’Anna ove l’artista infine si stabilì (si badi, quando la struttura era ancora abbandonata e, secondo le dicerie, infestata), Gaetano Esposito compì una breve ma sfavillante parabola artistica (circa vent’anni) prima d’andare incontro ad una tragica fine, così che la sua produzione pittorica risulta a conti fatti alquanto esigua e lo spuntare d’una sua opera sul mercato costituisce in qualche modo sempre un piccolo evento.
    Iscrittosi assai giovane all’Accademia di Belle Arti partenopea per intercessione di Domenico Morelli, fu negli insegnamenti di quest’ultimo che l’artista si formò rivolgendo dunque la propria ricerca verso la rappresentazione del vero: questo scopo, probabilmente vera e propria irraggiungibile utopia nella fragile psiche di Esposito, era da rincorrersi per l’autore tramite il colore, oggetto di lunghi studi e molteplici ripensamenti maturati sia dall’osservazione della grande tradizione pittorica locale (in particolare del secolo diciassettesimo) sia dall’aggiornamento a certi esiti artistici più coevi all’autore, quale il nascente e poi sempre più diffuso fortunysmo.
    L’opera proposta ben esemplifica gli aspetti più peculiari del proprio autore, innanzitutto raffigurando un soggetto su cui Esposito, proprio come nel caso dell’amato palazzo Donn’Anna, tornò più volte: si conoscono infatti almeno altre tre versioni di questo dipinto, tutte più piccole di dimensioni (per cui si potrebbe pensare che questa abbia coinciso con la definitiva ed agognata soddisfazione dell’autore), di cui una è in collezione Lubrano e le altre in altrettante raccolte private dopo essere passate anch’esse in asta Vincent. Ancora, indiscutibilmente notevoli appaiono nella tela gli esiti cromatici conquistati dall’Esposito il quale, con una tavolozza evidentemente limitata, è riuscito a dare concreta e distinta corposità ai due tessuti presenti nella scena, sì ugualmente bianchi ma diversi per trama, su cui emergono con forte distacco le sensuali carni della modella e la ricca ma disordinata capigliatura scura di questa.

Stima €10000 - €15000
Informazione asta 04/12/2021 19:00