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ASTA N°34

lotto 280

  • Santoro Rubens (Mongrassano, CS 1859 - Napoli 1941) Sul lago di Como, 1888 olio su tela, cm 28x48 firmato, iscritto e datato in basso a sinistra: Rubens Santoro Venezia 88 



     La scoperta delle terre del lombardo-veneto avviene nel percorso di Rubens Santoro negli anni Ottanta; possiamo datare con precisione il suo primo viaggio a Venezia, esattamente fra la Mostra Nazionale di Torino del 1880, cui il pittore calabrese prende parte con dieci dipinti ispirati al paesaggio di Napoli e di Capri, e il 1881, quando compare alla Promotrice di Napoli un primo Ricordo di Venezia. Da quel momento, il fascino delle architetture che si affacciano sui canali della antica Serenissima, lo spettacolo delle vedute di Verona, dei monti e dei laghi delle zone circostanti fino a quelle del lago di Como, in particolare di Pescarenico e dei luoghi manzoniani, affiancheranno costantemente nella sua ricerca gli scorci di Napoli e dei paesaggi marittimi dei suoi dintorni. Il luogo raffigurato in questa tela sembra essere il ramo di Lecco del lago di Como nei pressi dell’Isola Viscontea, con la spiaggia Lierna, cui parrebbe rimandare il profilo dei monti e alludere la croce presente sulla vela della piccola imbarcazione. Soprattutto nel primo periodo veneziano, non sono infrequenti i dipinti riferibili alle zone di Pescarenico o del lago lombardo sui quali il pittore appone accanto alla firma il nome di Venezia, indicativo del suo periodo d’artista piuttosto che delle località raffigurate. Gli effetti atmosferici qui raggiunti rientrano nelle scelte di Santoro preferite negli anni Ottanta. Un critico, leggendo una di queste sue vedute, scrisse che l’opera gli appariva “grigia come una perla” (Rubens Santoro e i pittori della Provincia di Cosenza fra Otto e Novecento, a cura di T. Sicoli e I. Valente, Catanzaro 2003, p. 25). In questo tipo di preferenza il pittore metteva in risalto gli effetti argentei nella rappresentazione della superficie del mare che si riscontrano in un particolare filone di vedute lagunari o lacustri nelle quali piccole imbarcazioni solcano silenti l’immota distesa d’acqua. L’analisi acuta che contraddistingue la prima produzione di Santoro evidenzia anche le figure che, pur nel formato piccolissimo, sono ben distinguibili in atteggiamenti ed espressioni, cosa che fa del pittore un virtuoso del pennello. Infatti di grande perizia tecnica sono i tocchi di luce che estraggono dalla penombra monili, pieghe delle vesti, falde di cappelli, lembi di fazzoletti. Più tardi, con l’inizio del nuovo secolo, queste figurine saranno sostituite da impressioni dipinte velocemente e brevemente, sempre più piccole e lontane, con pennellate a macchia o a piccoli tocchi, che relegano alla sola silhouette la loro immagine, certamente influenzata dall’utilizzo della fotografia. 

    Isabella Valente

Stima €12000 - €16000
Informazione asta 28/05/2011 19:00