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ASTA N. 108

lotto 252

  • Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938)
    Viandanti
    olio su tavola, cm 32x19
    firmato in basso a destra: V. Migliaro
    a tergo datato e iscritto: Al Signor Panetta, Zio Gianni, lì 26/2/81

    Bibliografia: D.Di Giacomo, Vincenzo Migliaro Il pittore di Napoli, Ianieri Editore, Pescara, 2006. p. 59

    Al Real Istituto di Belle Arti a partire dal 1875 (due anni dopo la frequentazione dello studio di Stanislao Lista), nel 1877 il giovane Vincenzo Migliaro già conquistò il secondo posto (con una “Testa di donna” oggi in deposito presso Capodimonte) ad un concorso nazionale indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione: la vittoria gli consentì nel corso del successivo anno (come ricorda Alfredo Schettini) un breve soggiorno a Parigi, dove trascurò per lo più il dibattito sugli Impressionisti (guardando invece ai grandi maestri del passato esposti al Louvre) ed ebbe modo di conoscere Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini.
    A questa sortita estera, o almeno alle suggestioni da essa scaturite, va ascritta senza ombra di dubbio la piccola tavola proposta, in cui per l’appunto Domenico Di Giacomo in una recente pubblicazione vi ha perspicacemente riscontrato un «vago sapore boldiniano»; le pennellate, foriere di un effetto potentemente dinamico, ricordano in effetti le soluzioni del celebre pittore ferrarese, e diremmo noi pure alcune del De Nittis, il quale al tempo (trasferitosi stabilmente a Parigi da almeno dieci anni) aveva già pienamente metabolizzato tanto l’esperienza realista della “Repubblica di Portici” che quella macchiaiola fiorentina. Il soggetto pure rimanda direttamente alle attività della raffinata vita parigina, discostandosi nettamente dai vicoli napoletani notoriamente tanto amati dal Migliaro per ricordare piuttosto le opere di autori (oltre a quelli già citati) quali “Lord” Mancini o il più tardo Carlo Brancaccio.

Stima €6000 - €8000
Informazione asta 03/12/2016 17:00