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  • Verdecchia Carlo (Atri, TE 1905 - 1984) La buona terra olio su tela, cm 128x109 firmato in basso a destra: C. Verdecchia Provenienza: Eredi dell'artista, Napoli Esposizioni: Omaggio a Carlo Verdecchia - 61° Premio Michetti, luglio 2010 Francavilla al mare Bibliografia: Carlo Verdecchia, a cura di I. Valente, Ed. Vincent, 2010 pag. 114


    Ormai maturo, Carlo Verdecchia ebbe modo di sottolineare in prima persona la sua lontananza dalle scuole artistiche tanto passate che a lui coeve, riaffermando una ricerca pittorica del tutto personale.
    In effetti, eccezione fatta per un periodo di ricerca vicino al Novecento italiano, periodo comunque limitato agli anni del Fascismo e motivato probabilmente dall’occasione di poter così esporre a livello nazionale e non più meramente locale (ricordando anche che allora difficilmente si aveva accesso a qualsivoglia esposizione, senza adesione al Partito ed ai suoi ideali artistici), Verdecchia mantenne sempre una peculiarità tutta sua nel dipingere, sospesa fra un genuino attaccamento al suo mondo d’origine (l’Abruzzo), spiccatamente rurale, ed il nuovo sentire dell’uomo e dell’artista novecentesco, una commistione questa che gli procurò nel tempo varia fortuna, dovendo ammettere purtroppo che oggi non gli è più rivolta l’attenzione che egli meriterebbe e che in effetti gli fu concessa in vita.
    Ne deriva dunque che la ricerca artistica di Verdecchia fu innanzitutto un’esperienza solitaria ed intima, e difatti molteplici sono le opere che riguardano i suoi affetti, come la moglie Augusta, la figlia Aurora, la domestica Maria; di pari importanza tuttavia sono gli “affetti” della sua terra natia, della sua vita contadina, dei suoi animali (in questo caso l’autore pare particolarmente vicino ad altri Abruzzesi d’un secolo precedenti, i Palizzi): a questo secondo filone appartiene senza dubbio l’opera proposta, assai conosciuta all’interno della produzione dell’autore.
    Liberato dai vincoli del Novecento al termine della Seconda Guerra Mondiale (e quindi del Fascismo), la pennellata del Verdecchia si fa più fluida e tradisce anche per la tavolozza adottata una certa vicinanza al fare espressionista, ancora una volta declinato secondo lo spirito più peculiare dell’autore e senza cioè un effettivo avvicinamento all’arte di inizio secolo. Guardando meglio la grande tela tuttavia non può non ammettersi che in questo caso il modello principale del nostro sia Paul Cézanne, che con la sua ricerca spaziale e volumetrica influenzò molti novecentisti contemporanei; al grande pittore francese Verdecchia s’ispirò anche per una serie di mirabili nature morte.

Stima €4000 - €7000
Base Asta € 2500
Informazione asta 16/05/2019 15:00