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ASTA 141

lot 119

  • Ragione Raffaele (Napoli 1851 - 1925)
    Parc Monceau
    olio su cartone, cm 32x38,5
    firmato in basso a destra: R. Ragione

    Il senso di pace che generalmente traspare dalle opere di Raffaele Ragione cozza decisamente con l’animo ribelle che stando a testimonianze e fonti egli mostrò fin dalla più giovane età: un senso di inquietudine costante che lo condusse ad allontanarsi presto anche da coloro che gli facevano del bene, quali i maestri Stanislao Lista prima, Domenico Morelli e Filippo Palizzi poi, che subito intuirono il suo potenziale artistico, l’amico e suo principale mecenate Vincenzo D’Alicandro, la compagna Aurora e la figlia Ida.
    Questa esistenza vissuta per lo più ai margini di una società che egli non amava, la sua intrinseca solitudine, si rivelano fondamentali per comprendere appieno certe scelte che l’artista intraprese al suo arrivo a Parigi, al tempo capitale di tutta la cultura europea e centro nevralgico della Belle Époque (al cui fascino allora già avevano ceduto pittori del calibro di Carlo Brancaccio, Pietro Scoppetta, Ulisse Caputo): alla raffinata ed alquanto leziosa vita da boulevard Ragione preferì infatti la tranquilla quiete di Parc Monceau (che fa da sfondo ad una porzione ingentissima della produzione dell’artista), luogo d’espressione di una vitalità più semplice e proprio per questo forse più genuinamente autentica; il parco allora comunque ancora conservava l’impianto originario (oggi perduto), quello che ne faceva cioè un raffinato contenitore di bizzarrie architettoniche che rispondevano al gusto per l’esotico molto diffuso fra tardo diciottesimo e diciannovesimo secolo (erano presenti, ad esempio, una piramide non lontana da mulini a vento tipicamente olandesi e da rovine di fattezze medievali).
    Anche lo stile di Ragione risentì delle influenze parigine e più generalmente francesi (anzi può considerarsene indissolubilmente legato). A tal proposito è tutt’ora in corso una querelle circa quando l’artista entrò precisamente in contatto con le poetiche pittoriche d’Oltralpe, ma basti qui accettare l’ipotesi che egli dovette venirne a conoscenza prima del proprio definitivo trasferimento nella Ville Lumière agli inizi del Novecento: questo perché stilemi tipici dell’Impressionismo francese già si notano in opere precedenti a quell’evento. Dell’Impressionismo comunque il nostro prese non tanto l’analisi luministica quanto piuttosto la sperimentazione cromatica, indagata con vivo e multiforme interesse; inoltre l’episodio che di volta in volta anima il Parc Monceau nei dipinti di Ragione assume un valore emotivo e lirico che richiama, come è stato giustamente sottolineato, le madeleine proustiane più che i soggetti cari agli impressionisti, nel senso di un richiamo al proprio vissuto precedente che in questo caso torna tramite la pittura così a galla, tanto nell’animo del creatore che in quello di chi (ancora oggi) osserva la sua opera.

Stima €3000 - €5000
Informazione asta 23/11/2019 19:00