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  • Mancini Francesco detto Lord (Napoli 1830 - 1905)

    Alle corse in carrozza
    olio su tela, cm 103,5x71
    firmato e datato in basso a destra: F.Mancini 1898

    Provenienza: Galleria Dorotheum, Vienna; Coll. privata, Napoli

    Esposizioni:Galleria Dorotheum, Vienna, 2015.

    Bibliografia:Galleria Dorotheum, Catalogo asta Vienna 23/04/2015, p. 17 lotto 1107; Ottocento. Catalogo dell’Arte italiana dell’Ottocento – primo Novecento, n.44, Milano 2016, tav. a colori p. 76 e ill. b/n p. 433; R. Caputo, La Pittura napoletana del II Ottocento, Di Mauro Editore, Sorrento (NA) 2017, p.217.

    Lasciati i paesaggi e le liriche d’impronta palizziana, stabilito un andirivieni tra Napoli, Parigi e Londra, Francesco Mancini comincia a dipingere saggi di vita, operando una vera e propria svolta in sintonia con la strada tracciata da Giuseppe De Nittis, nel ritrarre le corse dei cavalli e dei raduni borghesi nei bois o tra i boulevards. Mancini fu un appassionato studioso del cavallo, che amò e ritrasse come pochi, penetrando i segreti di quella struttura che alterna solidità ed eleganza. In particolare non mancò di una particolare grazia quando arricchì la sua produzione di episodi schiettamente locali e tradizionali come il saluto alla primavera dato dagli equipaggi alle corse di aprile. All’Esposizione Nazionale di Roma del 1883, Mancini presenta tre dipinti: due paesaggi e un terzo quadro, Ritorno alle corse, probabilmente da identificare con quello oggi in collezione Banco di Napoli, di cui il nostro Alle corse in carrozza, replica l’equipaggio centrale, ambientando la scena, con un forte gioco di contrasti cromatici e una pennellata rapida, nella piana di Agnano (bonificata nel 1866 e che da allora ospita l’ippodromo cittadino), dove l’alta società e la borghesia del tempo si incontravano in occasione della corsa dei cavalli.
    Questa nuova fase pittorica di Mancini, successiva all’interesse per il paesaggio dal vero riscontrabile nelle opere dei primi anni della sua produzione e a quello per i quadri di storia contemporanea, è caratterizzata soprattutto dall’attenzione per i soggetti d’attualità mondana, come lo sport, la caccia, le corse, rappresentati in una chiave sentimentale attraverso l’incanto della luce nella sua atmosfera.
    Alle corse in carrozza, una bella scena mondana, è realizzato con l’uso soprattutto dei bruni e delle terre, in contrasto con la luminosità dei toni del cielo. Mancini colloca al centro del quadro il “motivo” della carrozza e attraverso una “calligrafia puntuale” restituisce alla scena l’idea del movimento, accentuata anche dall’animazione degli altri equipaggi sullo sfondo della composizione. Cosicché nella lettura di questo sensibilissimo dipinto è facile ritrovare quell’intimo
    sentimento che vive in natura e che quando la mano dell’artista è felice, si trasforma in Arte.
    Così che ancora oggi ci giungono alcuni riverberi di quell’artista che in un momento di grazia, ci ha lasciato, fra nota e nota, colore e colore, una testimonianza che sta al di là della tecnica, poetica o pittorica, poiché è un soffio creatore, capace di produrre quel brivido e quel palpito, anche quando la mano che allineò quelle emozioni si fermò per sempre. (Cfr Limoncelli, Onoranze a Lord Mancini, 1905)

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Informazione asta 20/06/2020 18:00