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  • Issupoff Alessio (Viatka, Russia 1889 - Roma 1957) Parata olio su tea, cm 98x138 firmato in basso a destra: Alessio Issupoff a tergo timbro Gall. La Barcaccia Napoli

    Il nome di Alessio Issupoff (italianizzazione di Aleksej Vladimirovic Isupov) viene tipicamente associato ad una ricca serie di scene orientali realizzate rielaborando non, come si potrebbe immaginare, visioni dell’Africa settentrionale (com’era uso nel diciannovesimo secolo) ma propriamente spunti colti nelle steppe di Russia e del Turkestan, ove l’artista, figlio d’un pittore di icone sacre e formatosi accademicamente a Mosca, viaggiò nel corso del proprio servizio di leva, periodo cui evidentemente egli volle tornare almeno con la fantasia (e non senza una certa nostalgia) allorché, più vecchio e malato, si stabilì in Italia per curarsi, finendo poi per non lasciare mai più il paese.
    Issupoff nella penisola ricevette del resto una calorosa accoglienza e raggiunse un rapido successo, costellato di svariate esposizioni nelle gallerie e negli eventi artistici afferenti al sistema culturale del Fascismo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, tuttavia, l’autore non aderì apertamente al Partito, né s’occupò in quegli anni di politica in senso stretto, cresciuto com’era secondo ideali diametralmente opposti a quelli al tempo diffusi in Italia; anzi è certo che all’inizio del terzo decennio del Novecento, prima cioè di lasciare l’Unione Sovietica, egli fu impiegato come pittore di propaganda, dipingendo gli eventi della Rivoluzione e le imprese dell’Armata Rossa.
    L’opera proposta in asta afferisce probabilmente a questo filone, basandosi questa ipotesi principalmente sull’abbigliamento delle figure in parata, molto simile a quanto indossato dai gruppi giovanili sovietici, nonché su quello di singole presenze nel pubblico che, ricollegandosi poi alle figure che popolano le scene di genere di cui s’è scritto sopra, è colorato di significativi e simbolici particolari vermigli.
    Certe fonti riportano che Antonio Mancini affermò che Issupoff conoscesse «la gioia e la potenza del colore», ed in effetti nei dipinti dell’artista è il colore a dominare, tramite larghe pennellate di macchia, sul disegno, tanto che si potrebbero talvolta fraintendere certe sue opere finite per bozzetti. A tali esiti Issupoff giunse probabilmente già in gioventù, formandosi con maestri del calibro di Kostantin Korovin e Valentin Serov, indiscussi protagonisti dell’impressionismo russo.

Stima €15000 - €25000
Prossima Offerta Minima 12000
Informazione asta 20/05/2021 15:00