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  • Palizzi Giuseppe (Lanciano, CH 1812 - Passy 1888)
    Caprette al pascolo
    Olio su tela, cm 65x101,5
    firmato in basso a destra: Palizzi
    Provenienza: Coll. privata, Napoli
    Bibliografia: Ottocento Napoletano Le Scuole, i Protagonisti a cura di G. e E. Sarnelli , Galleria d'arte Vittoria Colonna , Napoli 1997, pag. 96

    Le circostanze che condussero Giuseppe Palizzi a trasferirsi in Francia sono ormai piuttosto note: iscrittosi al Real Istituto di Belle Arti di Napoli in età già matura, presto i suoi ideali vennero a cozzare col rigido accademismo di quella istituzione, scontrandosi in particolare col maestro Gabriele Smargiassi.
    A Parigi nel 1844, il Palizzi fu certo stupito dalla dinamica metropoli ma non si lasciò sedurre dalle sue tentazioni, presto stabilendosi a Passy, nei pressi della foresta di Fontainebleau, stringendo stretti contatti ed amicizia con i rappresentanti della Scuola di Barbizon. I contatti con la terra natia tuttavia certo non mancarono, ed anzi essi sono innanzitutto testimoniati dal ricco epistolario fra gli artisti di casa Palizzi: in particolare può interessarci all’interno di questo corpus la specifica richiesta che nel dicembre 1846 Giuseppe fece al fratello Filippo (protagonista come si sa della rivoluzione che si determinò nell’ambiente artistico napoletano intorno alla metà del diciannovesimo secolo) di inviargli oltralpe studi di animali in svariate posizioni, avendo intenzione di ricopiarli, come scrive Mariantonietta Picone, con ogni probabilità nell’opera da presentare al Salon dell’anno seguente. Questo specifico episodio può darci un’idea della reciproca stima che intercorreva fra i due artisti, considerando che morto Giuseppe Filippo ebbe modo di identificarlo come vero innovatore della pittura di paesaggio di scuola partenopea; non solo, esso ci riconduce anche alla tela proposta, indicandoci una possibile provenienza dei modelli animali cui il suo autore doveva riferirsi nella realizzazione delle proprie opere. Permangono comunque indiscutibili differenze fra i due Palizzi, già solo confrontando il minuzioso realismo di Filippo con la più rapida pennellata di Giuseppe; eppure la minore attenzione di quest’ultimo ad ogni singolo dettaglio non gli impedisce (anzi, ne è forse alla base) di instillare nelle proprie, varie creature sulla tela un certo lirismo, quasi un’anima ed una personalità precise: dall’olio in asta appunto traspare così una forte drammaticità che conduce facilmente a comparare ed identificare gli atteggiamenti animali ritratti con quelli umani che ci sono più propri.

Stima €8000 - €15000
Informazione asta 04/12/2021 19:00