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  • Joris Pio (Roma 1843 - 1919)
    Dopo la questua
    Olio su tela, cm 66x138
    Firmato in basso a sinistra: P. Joris
    a tergo antico timbro di esportazione in ceralacca
    Provenienza: Collezione privata, Milano
    Esposizioni: Vasto, 1988 Bibliografia: A. Ricciardi, Filippo Palizzi e il suo tempo, Vasto 1988 tav 68

    Se dobbiamo certo credere al De Benedetti quando scrisse del forte legame intercorrente fra l’arte di Pio Joris e la sua città natale, Roma, è altrettanto indubbio che questo grande pittore fu assai influenzato dall’ambiente partenopeo e le rivoluzioni che vi si svilupparono verso la metà dell’Ottocento, a cominciare dalla prima formazione ricevuta dal paesaggista appunto napoletano Edoardo Pastina. In proposito risulta tuttavia di maggiore importanza la visita del giovane Joris alla Nazionale di Firenze del 1861, ove egli ebbe modo di incantarsi al cospetto dei dipinti di Filippo Palizzi e Domenico Morelli, visione determinante nell'indirizzare la sua ricerca pittorica verso lo studio della natura e la rappresentazione del vero in arte: solo cinque anni dopo infatti egli si recò effettivamente a Napoli in visita ai due capiscuola, avendo così modo anche di poter entrare nella galleria di Giovanni Vonwiller. Non va poi dimenticato il legame di Joris con gli artisti spagnoli presenti in Roma al tempo, fra cui certo spicca Marià Fortuny i Marsal, forse un ulteriore collegamento con l’ambiente partenopeo, nonché certamente un tramite fra il nostro ed il celebre mercante Goupil. In effetti il pittore romano raggiunse grande successo in tutta Europa, viaggiando fra molti paesi (in Francia incontrò De Nittis, altro artista napoletano) e presenziando a svariate, prestigiose esposizioni, dalle quali ricevette spesso premi.
    L’opera proposta a tal proposito fu certo molto apprezzata in ambito internazionale, considerando che come è scritto sul suo retro (e confermato da documenti e reportage del tempo) essa vinse la medaglia d’oro all’Esposizione di Vienna del 1873. Non solo, anche in Italia essa riscosse un certo successo, venendo più volte esposta: è certa la sua presenza ad esempio alla Nazionale di Milano del 1881, allorché fu tradotta in varie stampe ed incisioni; da discutersi sarebbe invece l’identificazione con quella “Dopo la benedizione” in mostra alla Nazionale di Napoli del ’77 e assai lodata dal Netti: l’unica prova a favore al momento conosciuta è ancora una incisione (su disegno di Montefusco) riportante sì i dati dell’esposizione or ora suddetta ma il nome più conosciuto dell’opera.

Stima €6000 - €9000
Informazione asta 04/12/2021 19:00