Battuto a un’asta di
Sotheby’s-Londra il I dicembre 1999, questo acquerello di Giacinto Gigante,
rientra nella produzione dell’artista di metà secolo. Su un impianto compositivo
ancora studiato e di tipo classico si combinano brani di grande libertà
espressiva, come le ombre che calano sul costone roccioso, la superficie marina
che cambia sotto la variazione della luce, la rarefazioni dei piani atmosferici
fino all’unica pennellata che delinea Capri nello sfondo.Rispetto all’attenta
analisi descrittiva con cui è condotta la natura in primo piano, le fronde
arboree denotano una maggiore rapidità nell’esecuzione.L’acquerello, eseguito con
la consueta perfezione tecnica dell’artista, è il risultato di una attenta
ricerca dei valori atmosferici e, a differenza di altre sue opere dove il
virtuosismo tecnico è utilizzato per raggiungere variazioni di note di intensità
luminosa, qui prevale una omogeneità di luce e colore quasi
neosettecentesca.Le figurine che
arricchiscono la composizione, abilmente inserite nel contesto di cui fanno
parte integrante, sono quelle che Gigante manterrà anche negli anni Sessanta,
come in Capri del 1861 della Collezione Astarita (Napoli, Museo di
Capodimonte).
Isabella
Valente