Postiglione Salvatore (Napoli 1861 - 1906)
Buoi
olio su tela, cm 64,5x76,5
firmato in basso a destra: Sal. Postiglione
Vantando già vari artisti nella propria famiglia (Raffaele, Luigi, Luca), Salvatore Postiglione si avvicinò ben presto alla pittura, formandosi nell’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto il Lista, il Morelli, il Palizzi, cioè durante il pieno rinnovamento della temperie culturale ed artistica partenopea in chiave realista; delle due tendenze poi sviluppatesi in seno a questa radicale novità, quella appunto morelliana da un lato e palizziana dall’altro, il nostro seguì inizialmente la prima, appassionandosi alle tematiche del romanticismo storico, per poi abbandonarla in favore della seconda, e cioè di una più rigorosa aderenza a quel che gli si presentava alla vista.
L’opera proposta appartiene senza dubbio a questa seconda fase di produzione, rappresentando infatti senza alcuna intromissione sentimentale da parte dell’artista un contesto naturale; la rappresentazione degli animali, assurti a pari dignità dei soggetti umani, proprio a partire da Filippo Palizzi ebbe ampia diffusione, talvolta non scevra di qualche virtuosismo nella resa delle anatomie e del vello ferino.
L’adesione di Salvatore Postiglione ai suddetti principii nella rappresentazione del reale lo avvicinarono inoltre ad artisti conterranei quali Alceste Campriani (membro della Scuola di Resina) e Vincenzo Migliaro, coi quali collaborò alla decorazione del Caffè Gambrinus e della Camera di Commercio di Napoli.