Giovanni del Biondo attrib.
(Firenze, attività documentata dal 1356 al 1398)
Trittico composto da Trinità con Vergine in Gloria e Santi
Tempera su tavola con fondo oro,
cm 155x84 (pannello centrale) e
144x52,5 (pannelli laterali)
L'attribuzione all'insigne artista toscano, formatosi intorno alla metà del Trecento nella bottega dell'Orcagna dove ovviamente recepì anche gli influssi di Nardo di Cione (col quale collaborò poi fra il 1353 e il 1357 alla decorazione ad affresco della cappella Strozzi in Santa Maria Novella a Firenze), è sostenuta dalla consonanza con alcune sue opere di certi stilemi quali la marcata caratterizzazione dei personaggi (dei quali sono peculiarmente caricati i tratti fisionomici), la morbidezza cerea degli incarnati e l'intenso chiaroscuro che rende le forme bruscamente tondeggianti; il pittore al contempo semplifica e schematizza queste stesse forme, contenendole nel ritmo dinamico del contorno, e le stacca nitide (quasi ritagliate) dal fondo. I particolari dei cerchi delle aureole, elaborati con minuzia, rivelano quanto l'autore sia attratto dalla policromia e dalla ricchezza narrativa della miniatura tardogotica. L'opera è un raro esempio (forse uno degli ultimi giunti fino a noi, attraverso il collezionismo privato), conservatosi integralmente in ogni sua parte, delle pale d'altare che testimoniano nei preziosi fondi oro e nelle articolate composizioni lo spiritico della ricca e raffinata cultura del Quattrocento fiorentino.
Stima minima
€300000
Stima massima
€300000