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ASTA 145 20.06.2020 18:00 NAPOLI Visualizza le condizioni


IMPORTANTI DIPINTI DEL XIX SECOLO



ESPOSIZIONE:
da sabato 13 a sabato 20 Giugno 2020
ore: 10.00 - 20.00
sabato 20 ore: 10.00 - 13.30


  • Esposito Gaetano (Salerno 1858 - Sala Consilina, SA 1911)
    Autoritratto 1887
    olio su tavola, cm 26x13
    firmato in basso a sinistra: G. Esposito
    a tergo datato 1887
    Stima minima €2200
    Stima massima €3500
  • Monteforte Edoardo (Polla, SA 1849 - Napoli 1933)
    Cortile rustico
    olio su tela, cm 51,5x30
    firmato e datato in basso a destra: E. Monteforte 81

    Bibliografia: OTTOCENTO Catalogo dell'arte italiana dell'ottocento n° 36 , Metemorfosi Ed. Milano 2007, pag. 361,in b/n
    Stima minima €5000
    Stima massima €8000
  • Costantini Giuseppe (Nola, NA 1844 - San Paolo Belsito, NA 1894)
    Il piccolo musicista
    olio su tavola, cm 30x22,5
    firmato in basso a destra: G. Costantini
    Stima minima €4000
    Stima massima €6000
  • Caprile Vincenzo (Napoli 1856 - 1936)
    Popolana
    pastelli su carta cm 40x62
    firmato e datato in basso a destra: V. Caprile 83
    Stima minima €4000
    Stima massima €6000
  • Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938)
    Il pescatore e la moglie
    olio su cartone cm 36x24
    firmato e dedicato in basso a sinistra: Al Cav Francesco Pontorieri cordialmente Migliaro
    Stima minima €6500
    Stima massima €9500
  • Carelli Giuseppe (Napoli, 1858 –1921)
    Pescatori nel Golfo
    olio su tavola, cm 24x30
    firmato e iscritto in basso a destra: Giuseppe Carelli
    Stima minima €2500
    Stima massima €3500
  • Cosenza Giuseppe (Luzzi, CS 1846 - New York 1922)
    Gita in barca nel Golfo di Napoli
    olio su tela, cm 53x63 (ovale)
    firmato e datato in basso a destra: G. Cosenza 79
    Stima minima €3500
    Stima massima €5500
  • Caprile Vincenzo (Napoli 1856 - 1936)
    Pastorella
    olio su tela, cm 45x30
    firmato in basso a destra: V. Caprile
    Stima minima €3500
    Stima massima €5500
  • Migliaro Vincenzo (Napoli 1858 - 1938)
    Osteria dell'Onda d'oro
    olio su tela cm 45x30
    firmato in basso destra: Migliaro


    Provenienza: Galleria Nuova Bianchi d'Espinosa, Napoli; coll, privata, Napoli
    Esposizioni: Napoli Castel Sant'Elmo 1991
    Stima minima €8000
    Stima massima €13000
  • Ricciardi Oscar (Napoli 1864 - 1935)
    In riva al mare
    olio su tavola cm 13,5x28
    firmato,iscritto, datato e dedicato in basso a sinistra: all... Ricciardi Sorrento 1888
    Stima minima €2000
    Stima massima €3000
  • Morelli Domenico (Napoli 1823 - 1901)
    Otello e Desdemona
    olio su tela, cm 22,5x35,5
    Siglato in basso a sinistra: DM
    a tergo: cartiglio Mostra Celebrativa BB.AA. Napoli 1927; timbro Coll. Mele, Napoli.

    Provenienza: Coll. Caporali, Napoli; Coll. A. Gualtieri, Napoli; Coll. E. Mele, Napoli; Coll. privata, Napoli

    Esposizioni: Napoli Sala Tarsia, 1920; Napoli, 1927; Milano, 1929; Roma, 1953; Napoli, 1955; Napoli, 1958; Napoli, 1961; Napoli, 2005; Napoli, 2006; Napoli, 2010

    Bibliografia:P. Levi, Domenico Morelli nella vita e nell'arte. Mezzo secolo di pittura italiana, Roma-Torino 1906, p.363;
    L’Illustrazione Italiana, n.28, 11 luglio 1920, p.51;
    Conti – Limoncelli, Celebrazione morelliana nella R. Accademia di Belle Arti in Napoli, maggio-luglio 1927, Napoli, p.36;
    A. Conti, Domenico Morelli, Ruggiero, Napoli 1927, tav. XVI;
    Maestri napoletani dell’Ottocento nella Collezione Gualtieri, Galleria Scopinich, Catalogo vendita all’asta Milano novembre 1929 n.38, tav. LXXVII;
    Mostra dell’arte nella vita del Mezzogiorno d’Italia, Roma Palazzo delle Esposizioni, marzo – maggio 1953, p.47;
    Mostra pittori napoletani dell’800, Hotel Royal Napoli, giugno 1955;
    L. Autiello (a cura di), La pittura napoletana del secondo Ottocento, Catalogo mostra Promotrice “Salvator Rosa” Napoli Villa Comunale Padiglione Pompeiano, aprile – maggio 1958, tav. XI;
    Maltese – Autiello – Schettini, Filippo Palizzi e Domenico Morelli, Catalogo mostra Villa Comunale di, Napoli 1961, n.104, tav.C;
    A. Schettini, La Pittura napoletana dell’Ottocento, Napoli 1967;
    Catalogo dell’Arte italiana dell’Ottocento, n.13, Giorgio Mondadori, Milano, 1984, ill. b/n p. 52;
    R. Caputo, L’Ottocento napoletano nelle collezioni private, Napoli 1999, tav. 17 p. 50;
    L. Martorelli (a cura di), L’Ottocento napoletano dalla veduta alla trasfigurazione del vero, Catalogo mostra Modena 2003, p.XI;
    L. Martorelli – R. Caputo, La Pittura italiana dell’Ottocento nelle collezioni private italiane. L’Ottocento Napoletano dalla veduta alla trasfigurazione del vero, Catalogo “Vittoria Colonna”, n.11, Napoli 2003, p. XI;
    L. Martorelli (a cura di), Domenico Morelli e il suo tempo 1823-1901. Dal Romanticismo al Simbolismo, Catalogo mostra Napoli 2005-2006, tav. 55 pp. 124-125;
    Casa d’Aste Vincent, Catalogo vendita all’asta, Napoli 12/03/2010 n.32, lotto 299; Ottocento. Catalogo dell’Arte italiana Ottocento – primo Novecento, n.40, Milano 2011, p. 383;
    G.L. Marini, Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento, ed. XXIX, Torino 2011/2012, p. 535;
    R. Caputo, La Pittura napoletana del II Ottocento, Di Mauro Editore,
    Sorrento (NA) 2017, p.17;

    L’Otello uccide Desdemona fa parte dei dipinti a soggetto letterario di Domenico Morelli, tipici degli anni Sessanta e testimonia il suo interesse per i drammi di Shakespeare e in generale per la letteratura straniera, i cui temi furono il nerbo della riforma della pittura di storia, operata da Morelli stesso, in direzione di una prospettiva veristica.
    “Morelli dotato di prodigioso istinto pittorico, dominava i poeti che leggevamo insieme. E chi potrebbe ridire degli entusiasmi in noi destati dalla lettura di Dante, di Shakespeare, di Schiller, di Byron?”. Cosi Saverio Altamura descriveva, nel 1847, la scoperta della letteratura straniera da parte dei pittori che cominciavano ad allontanarsi dai precetti e dalle lezioni dell'Accademia di Belle Arti di Napoli per avvicinarsi alla scuola di Francesco De Sanctis. Nel caso di Morelli l'avvicinamento ai nuovi insegnamenti fu senz'altro dovuto anche alla frequentazione letteraria con Pasquale Villari, suo futuro cognato in quanto fratello di Virginia, che sposò successivamente il Morelli. Dall'entusiasmo per la letteratura straniera e dalla prolifica fantasia di Morelli, nacquero dunque due piccole opere (oltre alla presente anche Otello contempla il cadavere di Desdemona), quasi due fotogrammi, dedicati agli ultimi attimi della tragedia di Otello e Desdemona. Rispetto alle opere degli anni Cinquanta, in cui era predominante il carattere descrittivo che indicava una chiara leggibilità del soggetto, in quelle del decennio successivo, cui appartiene il nostro Otello, domina la valenza del sentimento che rende chi guarda partecipe del dramma che si sta consumando.
    La veloce e impetuosa pennellata di questo dipinto, che fa uniche le opere di Morelli, carica di pathos, è essa stessa esplicativa dei messaggi interni della scena, del suo tempo narrativo e di tutto il dramma che in essa si riassume.
    Stima minima €6000
    Stima massima €9000
  • Celentano Bernardo (Napoli 1835 - Roma 1863)
    Francesco di Paola Borbone Conte di Trapani
    olio su tela, cm 35x20
    firmato in basso a destra: B. Celentano

    Provenienza: Coll. Sellitti, Genova; Coll. privata, Napoli.

    Bibliografia: A. Schettini, La pittura napoletana dell’ottocento, Napoli 1967, p.311; A. Schettini, La pittura napoletana dell’ottocento, Napoli 1973, p.311; Ottocento. Catalogo dell’Arte italiana dell’Ottocento n.24, Mondadori, Milano 1995, p. 95; R. Caputo, La Pittura napoletana del II Ottocento, Di Mauro Editore, Sorrento (NA) 2017, p.20.

    Bernardo Celentano, allievo di Camillo Guerra presso il Real Istituto di Belle Arti di Napoli, fece il suo esordio artistico alla Mostra borbonica del 1851, conseguendo negli anni successivi diversi riconoscimenti. Dal 1852 cominciò a frequentare la scuola privata di Mancinelli, dedicandosi al nudo. A Roma, dove si reca a giugno del 1854 rientrando poi a Napoli a settembre, approfondì lo studio della pittura antica e moderna ed entrò in contatto con Overbeck e i pittori nazareni, essendo amico del pittore Achille Vertunni. A partire dal 1854 Celentano strinse un intenso sodalizio con Domenico Morelli che ne influenzò la maturazione artistica. Con quest’ultimo si recò a Firenze nel ’55 dove frequentò il Caffè Michelangelo e cominciò ad interessarsi alla poetica del “vero”, senza tuttavia rinnegare il bagaglio dell’Accademia: la prospettiva, lo studio delle luci, l’uso di sfondi di paesaggio all’aperto e la cura filologica delle ricostruzioni d’epoca. Nel 1856 in Lombardia e nel Veneto studiò i coloristi del Cinquecento e conobbe Stefano Ussi a Padova e i fratelli Induno a Milano. Tornò a Roma nel 1857 per continuare il Cellini iniziato l’anno precedente, fissando il proprio studio al n.33 di via Margutta. In quel periodo eseguì numerosi ritratti, come quello della Marchesa Ferrarelli e dei pittori Ruggiero e Morelli, senza dimenticare la ricca produzione di quadretti di genere commissionatigli dagli stranieri e che dovette essere per l’artista una fonte cospicua di guadagno.
    In quel periodo, tra il 1857 e il 1859, va collocato il ritratto di Francesco di Paola Borbone conte di Trapani (1827-1892), che era il più giovane dei fratelli di Ferdinando II e zio di re Francesco II, che seguirà con i gradi di generale a Gaeta, rimanendogli fedelmente accanto fino al crollo del Regno delle Due Sicilie. (Cfr. R.M. Selvaggi, I Borbone. Viaggio nella memoria 1734-1861. Album di famiglia, Mostra Belvedere di S. Leucio 2000/2001, foto in b/n a p.104).
    Mentre il Morelli si rifugiava nell’interpretazione poetica dei fatti storici e religiosi, in quell’atmosfera di leggenda di cui sapeva avvolgere i suoi racconti, e il Toma trovava nella narrazione di un fatto contemporaneo la possibilità di far coincidere la descrizione realistica con l’emozione di sentimenti attuali, e il Palizzi si contentava di copiare umilmente la natura contrapponendo la semplicità d’una foglia alle macchine accademiche, il Celentano continuava a dibattersi nell’equivoco, in una posizione antistorica, consumandosi nel vano tentativo di adattare la nuova alla vecchia pittura.
    Dal 1860 cominciò ad approfondire lo studio delle espressioni psicologiche dei suoi personaggi, passando dalle grandi composizioni a scene concentrate con pochi personaggi e alle rappresentazioni d’interni avvicinandosi al Toma. La sua opera più importante, Il Consiglio dei Dieci, fu esposta a Firenze nel 1861, consacrando il Celentano fra i più moderni pittori di storia.
    All’Esposizione Universale del 1867 fu inviata l’ultima sua tela incompiuta, il Tasso a Bisaccia.
    Stima minima €3500
    Stima massima €5500
  • Mattej Pasquale (Formia 1813 - Napoli 1879)
    Mercato a Napoli
    olio su carta rip su cartone cm 11,5x17
    Stima minima €2000
    Stima massima €3000
  • Vianelli Achille (Porto Maurizio, IM 1803 - Benevento 1894)
    Lacco Ameno
    seppia su carta cm 21x31
    Stima minima €2000
    Stima massima €3000
  • De Gregorio Marco (Resina, NA 1829 - 1876)
    Preghiera araba
    olio su tela, cm 70x32
    firmato e datato in basso a sinistra: De Gregorio 1870

    Provenienza: Coll. Accardi, Napoli; Coll. privata, Napoli

    L’interesse per l’Oriente è nell’Ottocento più generalmente culturale e spirituale, tanto cioè oggetto di curiosità scientifica che meta esotica di pellegrinaggio o meglio di fuga dal mondo occidentale (sempre più meccanicizzato ed opprimente) in cerca di un’esistenza più semplice ed autentica; permeando dunque questo “Orientalismo” svariati aspetti della vita umana anche le arti ne subirono inevitabilmente il fascino, e ben presto fra i vari pittori andarono distinguendosi coloro che fecero tramite uno o più viaggi effettiva esperienza del mondo orientale rispetto agli altri che invece si limitarono a restituirne solo fantasiose rappresentazioni.
    Marco De Gregorio, che fu fra i fondatori della cosiddetta Scuola di Resina in aperta opposizione al sentimentalismo romantico e più in generale ad ogni pittura non rigorosamente aderente al vero, non poté dunque esimersi dal partire, e fu in effetti in Egitto dal 1869 al 1871 (ivi furono anche, nel medesimo periodi, altri artisti quali Vincenzo Marinelli e Giuseppe Benassai), ospite del viceré (poi khedivè) Isma’il Pascià, uomo di potere a suo volta profondamente affascinato dalla cultura europea: per sua iniziativa infatti fu installato in Central Park a New York il celebre obelisco, e sempre per sua volontà il nuovo teatro d’opera del Cairo fu inaugurato (in occasione del completamento del Canale di Suez) con l’Aida di Giuseppe Verdi; da Francesco Netti sappiamo che fu proprio De Gregorio a dipingere il sipario per il teatro suddetto, nonché che egli rifiutò poi l’incarico propostogli dal khedivè in persona di rimanere in Egitto quale direttore della scenografia della neonata Opera.
    Non discostandosi affatto dai principii fondamentali della Scuola di Resina il nostro autore s’adoperò anche in Egitto in una pittura assolutamente realista (e all’insegna di una peculiare indagine luministica), ed anche al suo ritorno in Campania egli portò con sé materiali sufficienti a dedicarsi ancora un po’ al filone orientalista senza alcuna concessione alle fantasie esotiste tanto in voga al tempo. La rara produzione di De Gregorio all’insegna di questo filone si colloca tuttavia nel problematico orizzonte di una più generale dispersione della sua opera, tanto che oggi fra proprietà pubbliche e private si conosce giusto una scarsa decina di dipinti che testimoniano il viaggio in Egitto dell’autore: a Napoli si conservano ‘Mercato arabo’ (Accademia di Belle Arti), ‘Fumatori di oppio’ (Museo di Capodimonte, ma una seconda versione di dimensioni ridotte è in collezione privata), ‘Ragazzi egiziani’ (Museo di San Martino), mentre si hanno tracce dell’esposizione in occasione delle promotrici locali del 1871 e dell’anno successivo di ‘Tipi arabi’, ‘Conversazione nella moschea’ e ‘Arabo che prega nella moschea’, quest’ultima da identificarsi forse con la tela qui proposta.
    Stima minima €13000
    Stima massima €18000
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